CercAiuto.it, il portale delle soluzioni

GIAPPONE: UN UOMO TRANSGENDER COMBATTE LA STERILIZZAZIONE FORZATA

GIAPPONE: UN UOMO TRANSGENDER COMBATTE LA STERILIZZAZIONE FORZATA

 IN GIAPPONE; DOVE LE PERSONE CON DISFORIA DI GENERE PER AVER RICONOSCIUTO IL LORO GENERE DEVONO ESSERE CELIBE, SENZA FIGLI E ESSERSI SOTTOPOSTI ALLA STERILIZZAZIONE MEDICA.

Takakito Usui insieme alla sua ragazza, Miyuki Yamamoto stanno combattendo la sterilizzazione forzata delle persone transgender.

Questo uomo transgender ha sfidato la legge giapponese che costringe le persone come lui a sottoporsi ad un intervento chirurgico per la sterilizzazione prima di poter essere ufficialmente identificati nel genere prescelto.

Takakito Usui, 43 anni, si identifica come maschio e vuole essere riconosciuto come tale sulla Koseki - Registro della famiglia in Giappone.

Ma per il diritto del Giappone, Usui deve essere celibe, senza figli e sottoporsi alla sterilizzazione medica forzata, prima che il suo genere posso essere aggiornato dal Koseiki sui suoi documenti.

Usui ha voluto cambiare il suo genere sui documenti senza voler però sottoporsi alla sterilizzazione. La Corte della Famiglia ha esaminato il suo caso ed è stato respinto.

Egli ha sostenuto che questa legge è incostituzionale perché viola la garanzia del diritto del Popolo e della Costituzione, che da modo agli individui di essere rispettati.

"Usui dice che: La legge viola l'articolo 13 della Costituzione, perché richiede un intervento chirurgico invasivo che fa danni enormi al corpo della persona, di conseguenza non è da praticare".

Lunedì il tribunale della famiglia di Okayama ha respinto le accuse, dicendo che il requisito della sterilizzazione non è irragionevole per cui non viola la Costituzione.

Il Giudice durante la sentenza ha affermato :"Si è interpretato che questo requisito sia importante e si basi sulla comprensione del fatto che l'individuo non deve mantenere le sue capacità riproduttive".

La legge non è in grado di coprire tutti i casi di identità di genere, visto che essi sono molto diversi, ed anche le circostanze che coinvolgono le persone sono molto varie .

Usui ha sottolineato: "Ho sentito di persone che dopo essersi operate se ne sono pentite, la cosa essenziale non dovrebbe essere aver eseguito l'intervento o no, ma come davvero vuole vivere l'individuo"

Il matrimonio omosessuale non è legale in Giappone e Usui vuole veder riconosciuto il suo stato maschile dalla Koseki in modo da poter sposare la sua fidanzata.

Circa il 20% delle 15.000 persone che hanno cercato la transizione sanitaria tra il 2004 e il 2012 in Giappone ha subito la sterilizzazione forzata.

Il Ministero della Giustizia giapponese ha detto che il requisito dell'intervento è stato messo in atto per evitare confusione e problemi di vario tipo, che potrebbero sorgere quando un bambino nasce a causa della capacità riproduttiva mantenuta dalla persona.

Il relatore delle Nazioni Unite ha ribadito che è una tortura ed ha invitato tutti i paesi a bandire la sterilizzazione forzata per le persone transgender e intersessuali, che vengono costrette ad interventi invasivi contro la loro volontà.

In un documento di discussione del 2013 delle Nazioni Unite, Development Programme (UNDP) hanno detto che la sterilizzazione forzata è una violazione dei diritti umani. L'organizzazione Mondiale della Sanità ha anche chiesto la fine per questa pratica disumana.
 
WPATH (Associazione Professionale Mondiale per la Sanità Transgender) ha detto :"Nessuna persona dovrebbe essere sottoposta ad un intervento chirurgico invasivo o accettare la sterilizzazione come condizione per aver riconosciuta la propria identità sessuale".

Molti paesi chiedono ancora la sterilizzazione, ma la marea sta lentamente cambiando.

Nel 2012 la Svezia, ha stabilito che il requisito della sterilizzazione forzata è inammissibile e si intromette nell'integrità fisica dell'individuo e non può essere considerata volontaria.

L'UNDP ha osservato che se le battaglie legali e le campagne come quelle di Usui si facessero in tutto il mondo , potrebbero essere la chiave per un cambiamento per molte leggi ormai obsolete.